lunedì 30 dicembre 2013

30 dicembre 2013



Trasparente per te che non conosci i posti del mio cuore.
Trasparente per te, compagno mio, che mi hai lasciato solo.
Trasparente per te sono io ora, ancora piegato verso te che non ci sei più.
Trasparente per te il posto del tuo cuore che non occupi più.

- storia dei due pini che sono uno solo -

domenica 29 dicembre 2013

29 dicembre 2013




L'amore ai tempi di whatsapp.
Amare disperate dichiarazioni a 100 km di distanza.
Senza volto.
Senza risposta.
Vuote.
Trasparenti.


giovedì 26 dicembre 2013

26 dicembre 2013

Labestiaimpazientenelcuore e l'imbrogliodimetterelarappresentazionealpostodellarealtà



"Lettera al mio cuore" da 'Geografia commossa dell'Italia interna' di Franco Arminio

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É così banale il mio sentire da poterlo leggere in due pagine lo stesso giorno in cui ho sentito.
É così frustrante constatare che non sono affatto speciale, unica, diversa dagli altri, tantomeno importante per qualcuno.
É così sconvolgente scoprire che il mondo, come l'esistenza, cominci e finisca in me, nella mia unicità uguale a mille altre unicità, nella mia inquieta solitudine uguale solo a se stessa.
È così grottesco questo vivere appassionatamente pur essendo integralmente trasparente.

martedì 24 dicembre 2013

martedì 26 novembre 2013

26 novembre 2013

Passaggi,
e un vento freddo di tramontana che sferza Roma.

Roma,
una bellezza tanto grande da perdonarle tutto,
anche l'infelicità
anche il gelo
anche il decadimento
anche il grottesco.

lunedì 18 novembre 2013

18 novembre 2013

Son venuti a strapparti i tuoi ciuffetti.
Lì in alto.
Con un enorme braccio metallico.
Ma io li vedo ancora lì, ogni mattina, da un anno.
Mossi dalla cosa trasparente quando corre.
Trapassati dalla cosa trasparente quando splende.
Cresciuti dalla cosa trasparente quando scalda.
Bruciati dalla cosa trasparente quando manca.
Siete ancora lì, lì in alto.
Ogni mattina, da un anno, per un anno ancora.

Pisa.
Campanile della chiesa di San Giuseppe
Photo © Tutti i diritti riservati di bruco6

venerdì 15 novembre 2013

15 novembre 2013

«Quando noi ci concentriamo su un oggetto materiale, ovunque esso si trovi, il solo atto di prestare ad esso la nostra attenzione può farci sprofondare involontariamente nella sua storia»

Quando diventiamo immateriali, il solo atto di non attirare più l'attenzione altrui, fa inesorabilmente sprofondare noi e la nostra storia nell'oblio. E diventare trasparenti.

mercoledì 6 novembre 2013

martedì 29 ottobre 2013

29 ottobre 2013

la prima volta che ho visto una lucciola fu all'Angelo Mai, a Roma, mentre mi facevo raccontare da Marco, non quel Marco un altro Marco, la sua esperienza in quella cittadina sperduta come receptionist di un ostello... ma lei catturò la mia attenzione, lo lasciai lì a parlare, forse incredulo o imbarazzato o divertito per il mio entusiasmo, per la felicità esplosiva e incontenibile, quasi urlante, di aver visto per la prima volta nei miei trent'anni di vita la meravigliosa incomprensibile (per me) intermittenza di una lucciola... e nonostante il frastuono che veniva fuori dall'Angelo Mai e il rumore che arrivava dalla Cristoforo, fu silenzio e fummo solo la mia risata e lei

l'ultima volta che ho visto una lucciola è stato stanotte, alle 01.03 ma la sveglia segnava ormai le 03.00. Io ero immobile come la notte, dormivo, la lucciola è entrata nei miei pensieri nebbiosi condotta sulla mano da un filo di vento freddissimo.


lunedì 12 agosto 2013

12 agosto 2013

Ombra a destra
Ombra a destra
Ombra a destra
Vedo cose che sono più che trasparenti
Non esistono

martedì 16 luglio 2013

16 luglio 2012

tutto di notte
tutto tranne quel faro lontano
ma lontano è irreale
non è dove
è altrove
ed è come non fosse
come inutile faro lontano nella notte
trasparente

giovedì 11 luglio 2013

11 luglio 2013

sono io che divento sempre più trasparente
non muovo nulla però, non allevio dal troppo calore,
non ristoro i camminanti, non suono le fronde,
non accarezzo capelli, non rubo cappelli,
non spio nelle case mentre gli amanti si amano,
non plasmo tubi di acqua gassosa, non sradico alberi,
non parlo sotto le porte, non sollevo gonne,
non muovo nulla, non muovo nemmeno me stessa
semplicemente
sparisco

venerdì 5 luglio 2013

03 luglio 2013

ognuno chiuso nella sua solitudine
senza nemmeno il tiepido conforto
che dilata la compagnia di un'ombra

giovedì 27 giugno 2013

27 giugno 2013

diventa trasparente anche il più kitch ed evidente dei sensi
quando è nascosto da strati e strati di sé
diventa trasparente anche il più elementare dei sentimenti
quando è nascosto da strati e strati di sé
diventa trasparente e sparisce

trenta giorni di fine


 
 
da "Bestia di gioia"

Sii dolce con me. Sii gentile.
E’ breve il tempo che resta. Poi
saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo
dell’umano. Come ora ne
abbiamo dell’infinità.
Ma non avremo le mani. Non potremo
fare carezze con le mani.
E nemmeno guance da sfiorare
leggere.
Una nostalgia d’imperfetto
ci gonfierà i fotoni lucenti.
Sii dolce con me.
Maneggiami con cura.
Abbi la cautela dei cristalli
con me e anche con te.
Quello che siamo
è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei
e affettivo e fragile. La vita ha bisogno
di un corpo per essere e tu sii dolce
con ogni corpo. Tocca leggermente
leggermente poggia il tuo piede
e abbi cura
di ogni meccanismo di volo
di ogni guizzo e volteggio
e maturazione e radice
e scorrere d’acqua e scatto
e becchettio e schiudersi o
svanire di foglie
fino al fenomeno
della fioritura,
fino al pezzo di carne sulla tavola
che è corpo mangiabile
per il mio ardore d’essere qui.
Ringraziamo. Ogni tanto.
Sia placido questo nostro esserci -
questo essere corpi scelti
per l’incastro dei compagni
d’amore. nei libri.
Mariangela Gualtieri

martedì 9 aprile 2013

09 aprile 2013

Le case le case le case
Le case esistono e non esistono
Che siano trasparenti per la loro mutevolezza?
Sono posti, posti con tanto di possessivo tra ogni lettera
Tanto proprii che son tali finché ci si vive dentro

Ma poi si trasformano
Cambiano quando cambiano le persone che ci vivono

Così profondamente che spariscono
Diventano non-più-posti
Non-più-case
Non-più-nostre
Sparisce il possessivo tra le lettere e spariscono le case
Diventano trasparenti

E poi compaiono altre case, cose, posti nuovi
Le case non esistono

lunedì 8 aprile 2013

08 aprile 2013 bis


Riappropiarsi di qualcosa di proprio, di un territorio di senso, di un posto immensamente privato.
Donare non è mai un errore.
Soprattutto se si dona trasparenza di significati, di quelli che li puoi guardare attraverso e capire tutto immediatamente. Non come i forellini nel guscio di mandorla secca, ma nemmeno come lo spazio tra il suolo e le nuvole. Semplicemente come un posto, che esiste a prescindere dalla sua materialità.
Eppure è la materia che lo costituisce che lega e fa tornare, che fa prendere la mano della persona scelta e la fa posare sulla pietra, sull'erba, sul sesso.
Donare non fa tornare indietro.
Non puoi togliere dalla retina le impressioni, dalle narici gli odori, dalle piante dei piedi il contatto con la tua terra, dal membro l'impronta del tuo amore. Non puoi far nulla di un dono trasparente conficcato sotto lo sterno altrui. Puoi solo credere che ci stia bene e cresca e faccia fiori bianchi e frutti trasparenti protetti da gusci bucherellati.
E poi puoi tornarci nel posto.
Urlare di dolore e piacere, eccitarti per il verso di un uccello, per le carezze del vento, per la violenza dell'odore della terra rossa e dell'erba umida, per la bellezza della pietra schiaffeggiata dal sole. Mettere i piedi, e le mani, e la faccia, e le braccia nel tuo posto e farlo di nuovo tuo, tanto profondamente tuo che non potrà mai essere di nessuno che non abbia avuto anche te.
E in questi dolorosi legacci di proprietà, riconoscere che l'amore è un'altra cosa. Che non c'entra con i suoni della campagna, non c'entra con il possedere i posti con spasmi e voce rotta, non c'entra con l'imprimere una traccia indelebile di senso.
L'amore è il contrario del possesso.
Il possesso mai è stato trasparente.
E il possesso mai è stato tanto trasparente quanto lo è posto davanti all'amore.



Il collegamento tra un’erezione e una donna nuda non è che uno dei mille modi in cui il Creatore può regolare il meccanismo a orologeria nella testa dell’uomo. E che cosa ha a che fare l’amore con tutto ciò? Nulla. Se nella testa di Tomas una rotellina andrà fuori posto e lui si ecciterà solo alla vista di una rondine, ciò non cambierà nulla nel suo amore per Tereza. Se l’eccitazione è un meccanismo con il quale il nostro Creatore si diverte, l’amore è al contrario qualcosa che appartiene soltanto a noi e ci permette di sfuggire al Creatore. L’amore è la nostra libertà. L’amore è al di là dell’«Es muss sein!». (Milan Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere, Adelphi, Milano 1989, p. 255)

08 aprile 2013

Mai stato meno trasparente


martedì 2 aprile 2013

01 aprile 2013 bis

Farsi roccia con la roccia, diventare trasparente

Eccomi, con la pelle indurita, i fianchi segnati dalla pietra, le gambe irrigidite nel vuoto
Nessuno può scorgermi
Nessuno può distinguermi
Sono tutt'uno con la pietra panchina
Scavata come lei, percorsa, frugata, intatta non più esternamente, dura e friabile
Eccomi nel mio antro, perfettamente fatta roccia, dura, durissima
Niente può farmi male
Niente può farmi male

Qualcosa mi ferisce
Dura e facile da lavorare, resistente e splasmabile

La cosa trasparente mi sta distruggendo
É come se mi stessi distruggendo da me

lunedì 1 aprile 2013

01 aprile 2013

La cosa trasparente muove tutto
Impetuosa
Tutto consuma
Masse di altre cose trasparenti

La cosa trasparente è energia
Finché c'è rende visibili le cose trasparenti
Quindi non più trasparenti
Quando non c'è tornano ad essere trasparenti
E quindi energia

Ecco a voi l'entropia

venerdì 29 marzo 2013

29 marzo 2012

De Gregori mi fa pensare alla cosa trasparente.
Ce n'è una quantità incredibile tra le parole che canta.
Millemilamilioni di unità di misura della cosa trasparente.
Perfino le unità di misura son trasparenti.
La cosa trasparente non la puoi misurare.
Ne puoi misurare solo gli effetti.

Trasparente.

lunedì 25 marzo 2013

giovedì 21 febbraio 2013

21 febbraio 2013

Le persone restano impregnate nei muri
È utile coprire le superfici specchianti?
Impedire ad un corpo freddo di riflettersi?
É utile tappezzare muri e pavimenti di panneggi scuri e fiori marcescenti?
Ricordare un lutto che si sta vivendo?
Rendere visibile l'invisibile
e invisibile il visibile.

Concezioni strane della trasparenza
quando vedi una persona che se n'é andata.

mercoledì 20 febbraio 2013

20 febbraio 2013

Diventano trasparenti i posti interiori?
I'ipotesi della trasparenza mi fa vacillare.