inaspettatamente
alle spalle
la morte
Bisogna cominciare dalla fine, per scoprirsi comunque nel mezzo.
lunedì 28 luglio 2014
lunedì 21 luglio 2014
21 luglio 2014
sdr 15:12 (0 minuti fa) a kos
Chiedere un poco di più ci consola
forse vivere sempre di più
ci farebbe superare queste poche ore
sento la nostalgia
di quei riti privatissimi
che ora non celebri più
dentro me contro te
temo la compagnia
di quei fuochi debolissimi
che ora non scaldano più
solo me solo me
ma una scia di pura gioventù
che forse ho rovinato
dove và? dove cade?
io vorrei continuare a pretendere
il meglio di questo tuo giovane cuore
ma non so imparare ad evitare
il segnale di questo mio folle dolore
ma una scia di pura gioventù
che forse ho rovinato
ma una scia di pura gioventù
che non ho meritato
dove và? dove cade?
io vorrei continuare a pretendere
il meglio di questo tuo giovane cuore
ma non so imparare ad evitare
il segnale di questo mio folle dolore
Chiedere un poco di più ci consola
forse vivere sempre di più
ci farebbe superare queste poche ore
sento la nostalgia
di quei riti privatissimi
che ora non celebri più
dentro me contro te
temo la compagnia
di quei fuochi debolissimi
che ora non scaldano più
solo me solo me
ma una scia di pura gioventù
che forse ho rovinato
dove và? dove cade?
io vorrei continuare a pretendere
il meglio di questo tuo giovane cuore
ma non so imparare ad evitare
il segnale di questo mio folle dolore
ma una scia di pura gioventù
che forse ho rovinato
ma una scia di pura gioventù
che non ho meritato
dove và? dove cade?
io vorrei continuare a pretendere
il meglio di questo tuo giovane cuore
ma non so imparare ad evitare
il segnale di questo mio folle dolore
martedì 8 luglio 2014
08 luglio 2014
quant'è giusto il tuo nome
e come è casa, brodo primordiale, placenta il tuo petto
e come mi avvolgono e poi mi penetrano le tue parole
spazzolando negli angoli dei miei pensieri
pretendendo quello che tengo nascosto
conoscere senza timori
farsi consapevoli con onestà con trasparenza
quant'è giusto il tuo nome
e come è casa, brodo primordiale, placenta il tuo petto
e come mi avvolgono e poi mi penetrano le tue parole
spazzolando negli angoli dei miei pensieri
pretendendo quello che tengo nascosto
conoscere senza timori
farsi consapevoli con onestà con trasparenza
quant'è giusto il tuo nome
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