martedì 9 aprile 2013

09 aprile 2013

Le case le case le case
Le case esistono e non esistono
Che siano trasparenti per la loro mutevolezza?
Sono posti, posti con tanto di possessivo tra ogni lettera
Tanto proprii che son tali finché ci si vive dentro

Ma poi si trasformano
Cambiano quando cambiano le persone che ci vivono

Così profondamente che spariscono
Diventano non-più-posti
Non-più-case
Non-più-nostre
Sparisce il possessivo tra le lettere e spariscono le case
Diventano trasparenti

E poi compaiono altre case, cose, posti nuovi
Le case non esistono

lunedì 8 aprile 2013

08 aprile 2013 bis


Riappropiarsi di qualcosa di proprio, di un territorio di senso, di un posto immensamente privato.
Donare non è mai un errore.
Soprattutto se si dona trasparenza di significati, di quelli che li puoi guardare attraverso e capire tutto immediatamente. Non come i forellini nel guscio di mandorla secca, ma nemmeno come lo spazio tra il suolo e le nuvole. Semplicemente come un posto, che esiste a prescindere dalla sua materialità.
Eppure è la materia che lo costituisce che lega e fa tornare, che fa prendere la mano della persona scelta e la fa posare sulla pietra, sull'erba, sul sesso.
Donare non fa tornare indietro.
Non puoi togliere dalla retina le impressioni, dalle narici gli odori, dalle piante dei piedi il contatto con la tua terra, dal membro l'impronta del tuo amore. Non puoi far nulla di un dono trasparente conficcato sotto lo sterno altrui. Puoi solo credere che ci stia bene e cresca e faccia fiori bianchi e frutti trasparenti protetti da gusci bucherellati.
E poi puoi tornarci nel posto.
Urlare di dolore e piacere, eccitarti per il verso di un uccello, per le carezze del vento, per la violenza dell'odore della terra rossa e dell'erba umida, per la bellezza della pietra schiaffeggiata dal sole. Mettere i piedi, e le mani, e la faccia, e le braccia nel tuo posto e farlo di nuovo tuo, tanto profondamente tuo che non potrà mai essere di nessuno che non abbia avuto anche te.
E in questi dolorosi legacci di proprietà, riconoscere che l'amore è un'altra cosa. Che non c'entra con i suoni della campagna, non c'entra con il possedere i posti con spasmi e voce rotta, non c'entra con l'imprimere una traccia indelebile di senso.
L'amore è il contrario del possesso.
Il possesso mai è stato trasparente.
E il possesso mai è stato tanto trasparente quanto lo è posto davanti all'amore.



Il collegamento tra un’erezione e una donna nuda non è che uno dei mille modi in cui il Creatore può regolare il meccanismo a orologeria nella testa dell’uomo. E che cosa ha a che fare l’amore con tutto ciò? Nulla. Se nella testa di Tomas una rotellina andrà fuori posto e lui si ecciterà solo alla vista di una rondine, ciò non cambierà nulla nel suo amore per Tereza. Se l’eccitazione è un meccanismo con il quale il nostro Creatore si diverte, l’amore è al contrario qualcosa che appartiene soltanto a noi e ci permette di sfuggire al Creatore. L’amore è la nostra libertà. L’amore è al di là dell’«Es muss sein!». (Milan Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere, Adelphi, Milano 1989, p. 255)

08 aprile 2013

Mai stato meno trasparente


martedì 2 aprile 2013

01 aprile 2013 bis

Farsi roccia con la roccia, diventare trasparente

Eccomi, con la pelle indurita, i fianchi segnati dalla pietra, le gambe irrigidite nel vuoto
Nessuno può scorgermi
Nessuno può distinguermi
Sono tutt'uno con la pietra panchina
Scavata come lei, percorsa, frugata, intatta non più esternamente, dura e friabile
Eccomi nel mio antro, perfettamente fatta roccia, dura, durissima
Niente può farmi male
Niente può farmi male

Qualcosa mi ferisce
Dura e facile da lavorare, resistente e splasmabile

La cosa trasparente mi sta distruggendo
É come se mi stessi distruggendo da me

lunedì 1 aprile 2013

01 aprile 2013

La cosa trasparente muove tutto
Impetuosa
Tutto consuma
Masse di altre cose trasparenti

La cosa trasparente è energia
Finché c'è rende visibili le cose trasparenti
Quindi non più trasparenti
Quando non c'è tornano ad essere trasparenti
E quindi energia

Ecco a voi l'entropia